Legge di Bilancio 2022 e misure per la ripresa del turismo

Legge di Bilancio 2022 e misure per la ripresa del turismo Wiisy

La Legge di Bilancio 2022 mette a disposizione del settore turistico circa 500 milioni di euro di risorse, che verranno ripartite in quattro anni grazie a due fondi. La nuova Legge di Bilancio 2022, entrata ufficialmente in vigore il 1 gennaio del nuovo anno, prevede infatti l’istituzione di due nuovi fondi dedicati al turismo:

  1. Fondo Unico Nazionale per il Turismo di Parte Corrente. Con una dotazione di 90 milioni di euro per il 2022, 120 milioni per il 2023 e 40 milioni per il 2024.
  2. Fondo Unico Nazionale per il Turismo di Conto Capitale. Con una cassa di 30 milioni per il 2022, 100 milioni per il 2023 e 50 più 50 milioni per il 2024 e il 2025.

A cosa serviranno questi soldi? Non ci sono ancora dettagli, ma l’idea del Governo è di utilizzarli per:

  • adottare misure di salvaguardia dedicate agli operatori del settore,
  • promuovere politiche di sviluppo del turismo.

Le Legge di Bilancio 2022 prevede l’istituzione di due nuovi fondi per il settore turistico

In sostanza, al posto di elargizioni a pioggia in caso di blocchi e difficoltà legate alla Pandemia e alle sue conseguenze, per il settore turistico sono già stati stanziati degli aiuti a medio termine. Mentre per quanto riguarda i fondi destinati allo sviluppo, vedremo nel corso dei prossimi anni come i legislatori sceglieranno di usarli.

Questi soldi ci sono e verranno usati, ma nell’immediato a quali risorse si può fare appello? Vediamo quali sono le cosiddette misure per la ripresa. Previste nel pacchetto da 1,7 miliardi, sono state stabilite in fretta e furia lo scorso autunno, per non perdere gli aiuti europei legati al Pnrr turismo.

Il super bonus dell’80%

Il super bonus dell’80% per alberghi, agriturismi, terme, stabilimenti balneari eccetera, permette di risparmiare sulle spese per realizzazione di uno o più interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Come si fa ad accedere all’agevolazione? Rientrano nelle spese ammissibili tutti gli interventi effettuati dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024. Questo super bonus è in un certo senso retroattivo. Possiamo richiedere il finanziamento anche per gli interventi avviati dopo il 1 febbraio 2020, purché non siano stati conclusi prima di novembre 2021.

Ma esattamente come si usa questo superbonus? Consente di accedere a un credito di imposta che abbatte tasse e contributi dovuti allo Stato per l’80% delle spese sostenute. Oppure la cifra può essere ceduta a terzi (anche parzialmente) entro l’anno di imposta 2025. In questo modo si ottengono in cambio sconti diretti in fattura.

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Il contributo a fondo perduto

Sempre all’interno del pacchetto Pnrr c’è anche un contributo a fondo perduto aggiuntivo, previsto già prima dell’istituzione dei fondi con la Legge di Bilancio 2022. Le stesse imprese turistiche che possono accedere al super bonus (alberghi, agriturismi, terme eccetera) possono chiedere fino a 40mila euro che non andranno restituiti. Attenzione: a questi 40mila se ne possono aggiungere altri 30mila. In quali casi? Se all’interno degli investimenti previsti dalla struttura ricettiva o comunque dall’impresa turistica, un 15% del totale degli interventi è dedicato a digitalizzazione e innovazione tecnologica.

In alternativa, se la nostra è un’attività turistica a guida prevalentemente femminile o giovanile (under 35), possiamo aggiungere ai 40mila altri 20mila euro. C’è poi un extra di 10mila euro che possiamo richiedere se operiamo al Sud.

Cosa succede, per esempio, nel caso di una struttura turistica che opera in meridione, è guidata da donne e ha intenzione di fare un importante investimento di digitalizzazione? L’aiuto a fondo perduto non può superare i 100mila euro complessivi. La cifra totale elargita viene valutata caso per caso. Le regole sono le stesse del Temporary framework sugli aiuti di Stato Covid. Il contributo viene erogato in una soluzione unica dopo gli interventi ma è possibile richiedere un anticipo del 30%.

Possiamo avere fino a un massimo di 100mila euro a fondo perduto se abbiamo tutti i requisiti necessari

Il Fondo di garanzia per le PMI

Il contributo a fondo perduto è perfetto per le piccole realtà, ma inadatto alle esigenze delle Pmi più strutturate. Il Governo ha quindi previsto un fondo di garanzia per le PMI. Il fondo è così suddiviso:

  • 40% alle imprese del Sud,
  • 30% alle attività di nuova apertura gestite da giovani under 35 o donne.

Si stima che verranno garantiti circa 24mila investimenti per un totale di 2,7 miliardi di euro. La garanzia statale aiuta a snellire il processo di ottenimento del prestito presso gli istituti bancari. Poiché le banche affrontano rischi molto ridotti sono “ben disposte” ad approvare i finanziamenti.

Verranno garantiti dallo Stato circa 24mila investimenti per un totale di 2,7 miliardi di euro

Nell’ambito delle misure per la ripresa c’è anche un fondo di rotazione per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo, che andrà a garantire il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite di 40 milioni per il 2022 e per il 2023 e 50 milioni per il 2024 e il 2025. Saranno privilegiati soprattutto gli interventi a supporto di investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale. Il governo, con questa misura, ha l’obiettivo di sostenere 300 medie aziende entro il 31 dicembre 2025.

Il progetto legato all’inclusione

Tra gli stanziamenti legati al Pnrr ci sono pure 6 miliardi per combattere la marginalizzazione, parte dei quali destinati alla realizzazione di interventi dedicati all’accessibilità delle strutture turistiche. Obiettivo: rendere alberghi, musei, aree termali e altre strutture turistiche  fruibili senza difficoltà dalle persone con disabilità.

Per aggiornamenti sulle misure di aiuto al settore turistico previste dalla Legge Bilancio 2022 e dal Pnrr torna a leggere il nostro blog.

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