Le strutture ricettive sono obbligate alla comunicazione Istat delle presenze turistiche, che si aggiunge a quella dei dati degli ospiti da inviare al Portale Alloggiati.
La comunicazione Istat è un dovere che tocca a chiunque faccia questo lavoro. Dagli alberghi in senso stretto ai Bed & Breakfast, passando per gli alloggi privati come le case vacanze in affitto breve, gli ostelli della gioventù e persino i rifugi di montagna.
Comunicazione Istat: perché dobbiamo farla
Si tratta di un obbligo di legge al quale non possiamo sottrarci, pena una sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 2500 euro per ogni mese di omessa o incompleta comunicazione dei flussi turistici. L’obbligo di risposta è sancito dall’art.7 del decreto legislativo n. 322/1989 e dal DPR del 20 maggio 2019 di approvazione del Programma statistico nazionale 2017-2019, oltre che dall’allegato “Elenco delle indagini che comportano l’obbligo di risposta per i soggetti privati”.
Per saperne di più possiamo consultare il Programma statistico nazionale attualmente in vigore e le diverse leggi e normative che lo regolano, visitando questa pagina del sito internet Istat.
Se un mese dimentichiamo di effettuare la comunicazione Istat delle presenze turistiche rischiamo fino a 2500 euro di multa
Presenze turistiche e comunicazione Istat: cosa fare per non sbagliare
Le modalità di comunicazione Istat delle presenze turistiche variano a seconda della regione in cui si trovano le strutture ricettive di cui ci occupiamo. Questo succede perché l’Istat, per raccogliere le informazioni sulle presenze turistiche, si avvale della collaborazione degli Uffici di statistica delle Regioni e delle Province Autonome. I quali, a loro volta, possono appoggiarsi ad altri uffici competenti in materia di turismo a livello regionale, provinciale o sub provinciale.
Ogni anno l’Istat invia a questi uffici una circolare dettagliata in cui vengono fornite tutte le indicazioni per condurre l’indagine nel rispetto della legge.
Attenzione: le regole possono cambiare di anno in anno
Cosa fare per non rischiare
Per andare sul sicuro e non rischiare multe, la cosa migliore da fare è rivolgersi all’Ufficio turistico per enti e operatori del Comune o della Provincia in cui operiamo. Chiediamo informazioni. Molte regioni hanno predisposto un portale o un servizio telematico dedicato alla comunicazione Istat delle presenze turistiche. Se non lo troviamo al volo facendo una breve ricerca su Internet, chiamiamo l’ufficio territoriale competente.
Ecco quello che dobbiamo sapere per non commettere errori, indipendentemente dalla zona in cui lavoriamo.
- Vanno comunicati all’ISTAT tutti i movimenti turistici (arrivi e partenze) di ogni mese
- Nel caso in cui non ci sia nessuna presenza nel mese, dobbiamo segnalare il periodo come privo di movimentazione (mese nullo)
- Tutti gli arrivi di ogni mese o in alternativa l’assenza di presenze turistiche sono da comunicare entro il giorno 5 del mese successivo (ad esempio, tutti gli arrivi di novembre sono da registrare entro il 5 di dicembre).
Dobbiamo anche ricordarci di comunicare i periodi di chiusura della nostra attività ricettiva.
Le modalità di comunicazione Istat variano in base alla regione ma ci sono alcune regole da rispettare sempre
In alternativa, Wiisy offre un sistema pratico e veloce per comunicare le presenze all’Istat tramite app, indipendentemente dalla regione e dal comune in cui lavoriamo.
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Nel momento in cui facciamo il check-in, l’app prepara tutte le informazioni necessarie per l’Istat, a cui aggiungeremo i dati mancanti richiesti per ragioni statistiche. Facile e veloce!
Perché Istat raccoglie questi dati
La rilevazione ha come obiettivo quello di quantificare, per ciascun mese e per ciascun comune, gli arrivi e le presenze dei clienti nelle strutture ricettive, divisi per:
- categoria di esercizio
- tipo di struttura
- paese estero o regione italiana di provenienza (e residenza).
L’Istat raccoglie anche le informazioni per calcolare i tassi di occupazione dei posti letto e delle camere.
Questa indagine risponde a quanto previsto dal Regolamento Ue n. 692/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio per le statistiche europee sul turismo e dalle successive modifiche imposte dal Regolamento delegato Ue n. 2019/1681, in vigore dal 1° gennaio 2020.
Cosa fa Istat con i dati sul nostro lavoro
I dati sul movimento giornaliero dei turisti nostri clienti vengono raccolti e riepilogati mensilmente, comune per comune, in formato elettronico. Successivamente vengono aggregati e divulgati periodicamente. In modo tale che non sia possibile risalire alle persone che li forniscono o a cui si riferiscono.
Le informazioni contenute in ogni comunicazione Istat sulle presenze turistiche vengono conservate dall’Istituto stesso per 36 mesi.
Non c’è da preoccuparsi per quanto riguarda la Legge sulla Privacy e il GDPR. Le informazioni raccolte, tutelate dal segreto statistico (art. 9 d.lgs. n. 322/1989) e dalla normativa in materia di protezione dei dati personali (Regolamento Ue 2016/679, d.lgs. n. 196/2003 e d.lgs. n. 101/2018) vengono usate da Istat solo ed esclusivamente per fini statistici e comunicate per finalità di ricerca scientifica nel pieno rispetto della privacy.
Le informazioni raccolte da Istat vengono usate esclusivamente per fini statistici
Come consultare i dati sulle presenze turistiche
Se siamo curiosi di conoscere i dati sul movimento dei turisti per tipologia di struttura ricettiva nella nostra regione, o in altre zone d’Italia, possiamo consultarli attraverso i canali gratuiti di Istat.
- Il datawarehouse dell’Istituto I.Stat alla voce Servizi
- Il sito www.istat.it, cercando le Tavole di dati, se abbiamo bisogno di vecchie informazioni, dall’anno 2003 all’anno 2008
- Il sito Eurostat, scegliendo Statistics by theme e poi Tourism all’interno della categoria Industry, trade and services.
Per quanto riguarda i metadati sulla rilevazione o altre informazioni che non si trovano su queste pagine possiamo provare a consultare il sistema informativo sulla qualità SIQual. Leggere queste informazioni potrebbe servirci per migliorare il nostro lavoro, espandere l’attività, scoprire quali zone sono più interessanti per i turisti eccetera.
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