Ecobonus 110% sistema la seconda casa a costo zero

Ecobonus 110% ristruttura la casa a costo zero_Wiisy

L’Ecobonus 110%, anche chiamato Superbonus, fa parte delle misure fiscali a sostegno di imprese e cittadini previste dal Decreto Rilancio dello scorso anno. Attivo a partire dal primo luglio 2020, va incontro a chi deve sostenere delle spese per migliorare l’efficienza energetica degli immobili. E dovrebbe agevolare la ripartenza del settore costruzioni.

Se studiamo i lavori da fare con cura, possiamo addirittura sistemare seconde e terze case a costo zero. A patto di affidarci a un’impresa di ristrutturazioni che sappia il fatto suo e ci aiuti a definire quali lavori trainanti possono permetterci di farne anche altri, definiti lavori trainati. Ottenendo per l’intera spesa il credito Irpef del 110%.

Scegliendo con accortezza i lavori trainanti e quelli trainati sistemiamo una casa senza spendere nulla

Ecobonus su due abitazioni

All’atto della conversione in legge del Decreto Rilancio, lo scorso luglio, è stato stabilito che l’Ecobonus 110% può essere goduto per due abitazioni. Nessuna delle due deve essere necessariamente prima casa. Alcune linee guida sono ancora in via di definizione, nonostante sia passato parecchio tempo, ma il 5 ottobre 2020 è stato dato il via ufficiale al bonus, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei decreti attuativi e molti punti oscuri sono stati finalmente chiariti.

Da fine ottobre è attivo sul sito Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) il portale Asseverazioni, che permette di protocollare le certificazioni e i documenti previsti dalla legge, per portare in detrazione le spese di efficientamento energetico sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Ma anche le spese per i lavori antisismici e tutta una serie di miglioramenti alla struttura degli edifici.

L’Ecobonus può essere goduto per abitazioni diverse dalla prima casa

Interventi gratis con la cessione del credito

L’articolo 128 del Decreto Rilancio spiega quali sono gli interventi detraibili al 110%. Di fatto potremmo non spendere nulla per i lavori che vogliamo fare. Perché al posto di chiedere il rimborso sulle tasse possiamo cedere il nostro credito a una banca, ottenendo in cambio liquidità immediata. Oppure possiamo decidere di barattare il credito con un super sconto diretto in fattura.

In questo caso dobbiamo inviare una comunicazione allo stato. Qui troviamo il modello da compilare e spedire online (è quello approvato con il provvedimento dell’8 agosto 2020).

Se vogliamo usufruire della detrazione in modo classico, sempre nella misura del 110%, potremo ripartire la detrazione Irpef in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti dell’imposta annua che deriva dalla nostra dichiarazione dei redditi. Ma secondo il nostro parere non è il modo migliore per avvantaggiarsi di questa agevolazione.

I lavori trainanti

Vediamo quali sono i principali lavori che consentono di accedere al Superbonus, chiamati come abbiamo già accennato lavori trainanti.

  • Isolamento termico sugli involucri. Gli interventi devono riguardare una superficie d’intonaco maggiore al 25% del totale, con un tetto di spesa massima pari a 60.000 euro per unità immobiliare
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali nelle parti comuni dei condomìni. Purché l’efficienza dei nuovi impianti sia (almeno) di classe A. Tetto di spesa fissato a 30.000 euro per abitazione
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore in case singole (o con riscaldamento autonomo). Spesa massima ammessa 30.000 euro

La detrazione già prevista dal Sismabonus è anch’essa elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 entro il 31 dicembre 2021.

Gli interventi trainati

Oltre agli interventi trainanti, rientrano nel Superbonus le spese per interventi trainati, eseguiti insieme ad almeno uno dei lavori principali di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o riduzione del rischio sismico. Facciamo un breve elenco. E ricordiamoci che abbiamo bisogno dell’aiuto di un bravo consulente (che può essere l’impresa edile stessa) per non sbagliare.

  • Efficientamento energetico
  • installazione di impianti solari fotovoltaici
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
  • recupero del patrimonio edilizio come da lettere a), b e h) dell’articolo 16-bis del TUIR 2020 (Testo Unico Imposte sul Reddito)
  • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti

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Chi può richiedere l’Ecobonus 110%

Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da tutta una serie di categorie. Elenchiamo quali sono.

  • Condomìni
  • Persone fisiche che possiedono o detengono l’immobile oggetto d’intervento
  • Istituti autonomi case popolari (IACP) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  • Onlus e associazioni di volontariato
  • Associazioni e società sportive dilettantistiche, per i lavori destinati agli spogliatoi
  • Anche gli alberghi possono accedere all’agevolazione

Tutti i documenti necessari per il Superbonus

Per avviare la pratica di richiesta dell’Ecobonus 110% dobbiamo possedere tutta una serie di documenti.

  • Visura catastale per attestare la proprietà dell’unità
  • Autorizzazione ai lavori firmata dal proprietario dell’immobile
  • Contratto di appalto o la lettera di incarico professionale all’impresa edile
  • Verbale dell’assemblea che stabilisce l’avvio dei lavori (per i condomìni)
  • Autocertificazione firmata dal beneficiario della detrazione che attesti di non fruire del Superbonus 110% su più di due unità immobiliari e che l’unità non è utilizzata per professione o impresa
  • Dichiarazione di conformità dei documenti consegnati, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) o dai CAF
  • Asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico. Dobbiamo certificare il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. Di solito se ne occupa l’impresa di costruzioni.

Cosa succede se l’Ecobonus 110% ci viene rifiutato?

Se il fisco ritiene che la nostra domanda di detrazione Irpef non può essere accettata, purtroppo non abbiamo diritto in via automatica allo sconto fiscale minore, quello del 50%. Possiamo rivolgerci a un giudice per cercare di recuperare almeno una parte dello sconto sulle imposte, ma non è detto che ci verrà data ragione.

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